Fu capitale del regno
longobardo. Dal Medioevo Pavia è sede di una delle
più antiche università italiane. La
città era fortificata fino al 1872, quando i bastioni sono
stati trasformati in viali e giardini pubblici; gran parte delle mura,
però, sopravvisse fino al 1901, quando fu abbattuta per
costruire i viali di circonvallazione. Le origini antiche e un passato
di grande importanza hanno lasciato a Pavia un patrimonio artistico
notevole. Tra le attrazioni turistiche principali ci sono: il Museo
situato nel Castello Visconteo, San Pietro in Ciel d'Oro, la Pinacoteca
Malaspina, il Duomo, Santa Maria del Carmine, San Michele Maggiore, San
Teodoro ed il famoso Ponte Coperto sul Ticino, oltre che il Palazzo
Bottigella. Va inoltre segnalato, per l'architettura e per gli
affreschi, il palazzo, iniziato nel 1564, che ospita l'Almo Collegio
Borromeo.
Pavia - Belgioioso: Bella
l'iniziativa coordinata da Germano ed altri che riportato a
reincontrarsi una quindicina di pellegrini, con consorti questa volta,
che si erano incrociati in primavera verso Santiago. Così
abbiamo riabbracciato anche Giancarlo e Massimo e, per un week-end, la
"compagnia del carretto" si è ritrovata (senza carretto
però). Rigorosamente in stile pellegrino il pernottamento
con il materassino è avvenuto presso la parrocchia vicina
all'ostello, partenza dopo la benedizione verso Belgioioso
attraversando il famoso ponte coperto di Pavia (esso
ripropone le forme dell'antico Ponte Coperto, risalente al XIV
secolo) ed il parco del Ticino.
Attraversiamo
tanta pianura padana e ci immergiamo nella
solitudine della campagna.
E' la cinquantesima tappa della VIA FRANCIGENA e questo ci aiuta a
rivivere, almeno per una giornata, lo spirito del Cammino,
benchè con uno zaino più leggero. L'arrivo a
Belgioso (19 km) è abbastanza rapido, un panino e un gelato
e poi il pullman che ci riporta a Pavia, giusto in tempo per l'ora
dello "struscio", che ci gustiamo con la nostra mise da camminatori
sudati. Partecipiamo alla S.Messa e poi tutti a cena. E' bello
ritrovarsi, assaporare la freschezza di rapporti umani franchi e
sinceri, regalandoci un altro arrivederci.